La rapina di via Osoppo. La ligera milanese e il suo colpo più famoso by Mauro Colombo

La rapina di via Osoppo. La ligera milanese e il suo colpo più famoso by Mauro Colombo

autore:Mauro Colombo [Colombo, Mauro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ledizioni
pubblicato: 2022-05-29T22:00:00+00:00


Fuggirono con pochi soldi, forse 600 mila lire in pezzi di piccolo taglio. L’auto fu vista dirigersi a tutta velocità verso la strada Comasina. Gli impiegati uscirono a dare l’allarme troppo tardi, mentre un’auto di passaggio caricò inutilmente il direttore ormai moribondo per portarlo all’ospedale.

Gli inquirenti non poterono che garantire, ai giornalisti accorsi, che “I gangster non sfuggiranno alla cattura”. Il 15 gennaio si parlò già di caso quasi risolto, con quattro banditi messi sotto torchio nei locali della questura di Fatebenefratelli, dove gli interrogatori proseguirono senza sosta davanti all’infaticabile commissario-capo Zamparelli.

Il palazzo della Questura in via Fatebenefratelli

La Questura milanese aveva trovato sede in via Fatebenefratelli nel 1944, dopo che la sede storica di piazza san Fedele era stata danneggiata dai bombardamenti, e la sede provvisoria, in via Rovello, era apparsa ben presto insufficiente.

Il vasto palazzo di Fatebenefratelli, requisito ai danni del Collegio Longone che di fatto nel periodo bellico non occupava il palazzo essendo sfollato l’intero corpo docente fuori Milano, fu all’inizio una soluzione temporanea, che però divenne definitiva nonostante le scaramucce tra Comune e Ministero dell’istruzione, che pretendeva la restituzione all’istituzione scolastica.

L’edificio che fino al conflitto aveva ospitato l’antico Collegio, risale al Cinquecento, anche se molte furono le modifiche e le aggiunte successive. Si affacciava sul naviglio della fossa interna, fino a quando nel 1929 questa fu tombinata, di fatto permettendo l’allargamento della sede stradale come vediamo oggi.

Molti furono gli studenti del Longone che frequentarono le ampie stanze e che entrarono nella storia: Cesare Correnti e Federico Confalonieri, Emilio Dandolo e Carlo Cattaneo, Luciano Manara e Carlo Tenca, tutti studenti che hanno poi fatto il Risorgimento.

Ed infine è doveroso ricordare Alessandro Manzoni, che vi entrò all’età di 13 anni. Adolescente, compose un Componimento satirico contro il padre Gaetano Volpini, vicedirettore del Collegio Longone, sulla cui persona pesava la macchia di alcuni dei sette peccati capitali. Il ritratto impietoso culmina con l’accusa di angherie e di abusi consumati da padre Volpini a danno dei suoi giovani allievi. E attaccando il Volpini, si può ritenere che Manzoni volesse attaccare tutto il Collegio come istituzione. Semplice scritto goliardico per far ridere i compagni o qualcosa di più?



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